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Ricevuto dal primo server DNS

richiesta al server "lavoratorigrancasa.it"
Hai usato il seguente server DNS:
Nome DNS: dns2.technorail.com
Indirizzo server DNS: 62.149.132.2#53
Server DNS alias:

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bandiera: qr aa rd ra RICHIESTA: 1, RISPOSTA: 12, AUTHORITY: 0, aggiuntiva: 8

SEZIONE RICHIESTA:
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Ricevuto 430 byte di indirizzo 62.149.132.2#53 nel tempo 107 ms

Ricevuto dal secondo server DNS

richiesta al server "lavoratorigrancasa.it"
Hai usato il seguente server DNS:
Nome DNS: dns.technorail.com
Indirizzo server DNS: 62.149.128.2#53
Server DNS alias:

header opcode: RICHIESTA, status: NOERROR, id: 22452
bandiera: qr aa rd ra RICHIESTA: 1, RISPOSTA: 12, AUTHORITY: 0, aggiuntiva: 8

SEZIONE RICHIESTA:
lavoratorigrancasa.it. IN ANY

RISPOSTA SEZIONE:
lavoratorigrancasa.it. 300 IN A 62.149.128.154
lavoratorigrancasa.it. 300 IN NS dns.technorail.com.
lavoratorigrancasa.it. 300 IN A 62.149.128.151
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Sottodomini (il primo 50)

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kavoratorigrancasa.it
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Chiude perchè chi ha "creato" questo blog non è più presente all'interno della realtà GrancasaCi dispiace per i due coraggiosi

Capiamo benissimo che è un periodo molto difficile, che il posto di lavoro è diventato quasi un privilegio, ma se proprio non si può è molto meglio stare zitti

Ringraziamo veramente con tutto il cuore i veri titolari di Grancasa

leali scambi di opinione

Secondo il nostro punto di vista il problema sono le persone che li circondano, dei quali, probabilmente, i titolari Grancasa si fidano ciecamente. I problemi sono sempre nati per colpa loro, poi risolti in prima persona direttamente dai veri titolariSe, per un motivo o per l'altro, stai sul cazzo

rompicoglioni

E' successo spesso che discutendo dei problemi con i "dirigenti", abbiamo incassato dei secchi no

Non dimenticheremo mai le frasi che i "dirigenti Grancasa" ci hanno rivolto:Lei a 40 anni non troverà mai più un posto di lavoro

Lei che ha la tessera sindacale, che lavorì sì che lavori no, non prenderà mai una lira in più dall'azienda

Lei stia attento a quello che fà, perchè ha una moglie e tre figli

Io non ho tempo per queste cose, devo portare mio figlio a sciare

Il tuo problema è la tessera sindacale

Purtroppo dobbiamo anche dire che alcuni dipendenti, forse accecati da facili promesse, hanno fatto di tutto per rovinare

aver messo una scatola nel baule della macchina

Il direttore del punto vendita di allora prima ci ha detto "cosa hai messo nel baule della macchina", poi davanti al baule vuoto

scusato tantissimo

gliel'hanno riferito

perso il posto di lavoro

è inutile fare la guerra tra poveri

Il Blog resterà visibile per qualche mese, giusto per meditare un pò, senza la possibilità di interagire con esso

Ci permettiamo di dare un piccolo consiglio ai Lavoratori Grancasa: faranno di tutto per farvi litigare tra di voi

I lavoratori del commercio non rifiutano di rimanere aperti la domenica, «ma a tutto c’è un limite».E in 50 mila chiedono regole più precise. Parecchi ancora devono digerire di avere lavorato il primo maggio scorso e ora arriva la possibilità di tenere la serranda alzata anche per il 26 dicembre 2011

Salve a tutti.sono un dipendente di grancasa dal lontano 1989....davanti ai miei occhi di cose e soprattutto persone ne sono passatetante.E' un po che leggo questo blog e sono rammaricato dal fatto che questo spazio venga utilizzato solo per offendere e denigrare persone che ricoprono ruoli di rilievo, magari solo perchè si sono messi in discussione o sono voluti emergere dal mare di merda che li circonda.Chiudono negozi e aziende in continuazione, sempre più gente ha mesi di stipendi arretrati che non vedrà mai. vi siete mai chiesti se l'azienda stufa dei vostri capricci decida di mandarvi a casa??naturalmente vi auguro di no.Nel nostro punto vendita qualche anno fa sono STATE LICENZIATE 20 PERSONE, nessuno ha mosso un dito per difenderci da quanto successo (nemmeno i sindacati!!).Ognuno pensava a pararsi il culo per i fatti propri, alcuni di questi incitavano e istigavano altri a presentarsi come volontari!!! bello vero!!? c'erano anche colleghi che hanno sempre svolto il proprio lavoro in modo impeccabile, altri meno, altri non hanno mai fatto un cazzo!! (come si dice quà, "cè chi tira il carro e chi ci sale sopra").Con questo non voglio dire che bisogna per forza calarsi le brache e dire sempre "signor si", è chiaro!!!Beh, credo sia il caso di fare un piccolo esame di coscenza e chiedersi se è proprio necessario lamentarsi e criticare chi ci stà intorno o "sopra", visto quello che stà accadendo intorno.questo blog potrebbe essere molto utile a tuttisolo se venisse usato con più intelligenza, potrebbediventare utile per scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti,su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)grazie agli autori per l'opportunitàun grande "in bocca al lupo" a tuttiSalutiBellissime parole, condividibilissime, però adesso ci siamo veramente rotti i coglioni

Nessuno che ha il coraggio di dire il proprio vero nome e cognome ne tantomeno da dove vengono, parlano e distribuiscono consigli sotto copertura

Con i tempi che corrono capiamo che non è facile, ma se non si hanno i coglioni

Per la gioia di tanti

Al Signor o Signora A.A. chiediamo perchè non si iscrive al blog e ci aiuta a scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti, su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)

Tira fuori i coglioni

Indetti il 30 dicembre scorso dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in seguito all’interruzioni delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale

I primi fra tutti, i dipendenti dell’ipermercato di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, che già il 30 dicembre aveva organizzato uno sciopero a sorpresa

assemblea per oltre un'ora e mezza

Oggi è la volta di Milano e Pisa, dove in molti si asterranno dal lavoro per l’intera giornata, lo sciopero ha costretto l’azienda a rimandare gli inventari dei reparti dei “freschi”.Si stanno organizzando per i prossimi giorni, invece, Roma, Caserta e Torino, per quest’ultimo lo sciopero è previsto per il prossimo 9 gennaio.Una battaglia

Dopo diversi incontri con i sindacati, si è interrotta la trattativa senza il raggiungimento di un nuovo accordo e dal 1 gennaio i lavoratori non sono più tutelati dal contratto integrativo aziendale

Sono un ex dipendente Grancasa, mi chiamo Brunelli Raffaele

Lavoravo al punto vendita di Verbania dall’apertura, avvenuta poco meno di un anno fa. Sono stato assunto insieme ad altre 9 persone; provenivamo tutti dalla ditta Pretti, che ha chiuso l’attività nell’agosto 2007 e che ha venduto i capannoni alla Grancasa, la quale ha mantenuto l’impegno preso con i sindacati e con il Sindaco di Verbania di riassorbirci. L’assunzione è stata fatta “attingendo” dalle liste di mobilità e con gli sgravi fiscali previsti. Il mio contratto a tempo determinato di un anno è scaduto il 21 ottobre e la notizia del non rinnovo mi è stata data nella tarda mattinata di giovedì 15 ottobre da De Pasquale Maurizio e Bucci Luca

Ero un impiegato EDP: mi occupavo principalmente di rendicontare gli incassi del giorno precedente e di trasmetterli all’amministrazione della sede di Legnano e poi, in collaborazione con un’altra collega, eseguivo tutte le altre mansioni di ufficio. Particolare da non trascurare: il lavoro di rendicontazione incassi lo eseguivo unicamente io, in quanto nessun altro era preparato per farlo, quindi solo io conosco l’archiviazione sia nel pc che fisica di tutta la documentazione di un anno di lavoro. Non ho mai avuto nessun tipo di problema disciplinare ne’ di lavoro ne’ tanto meno di rapporti con i colleghi, direttore compreso. Mi sono sempre reso disponibile ad eseguire lavori che non mi competevano direttamente (vedi montare piccoli mobili da esposizione e altro).Il clima che si è creato “quella” mattina era surreale: hanno chiamato in direzione (ufficio accanto al mio) a turno tre mie colleghe di reparto alle quali scadeva il contratto lo stesso mio giorno. Ho sentito direttamente il discorsetto di De Pasquale ripetuto per tre volte prima che toccasse a me. Lo sconcerto e il senso di ingiustizia hanno provocato reazioni diverse nelle tre colleghe perché nessuna si aspettava una cosa del genere: una addirittura è arrivata a tale punto di frustrazione e umiliazione da chiedere: “Ma non mi tenete perché non sono giovane e carina?”. Comunque è rimasta completamente disattesa la risposta alla domanda “PERCHE’?

decisione aziendale

Quando è toccato il mio turno, la scenetta si è ripetuta e mi è uscita dalla bocca solo una frase: “E’ una vergona!”. Poco dopo mi sono sentito male pensando alla mia famiglia; sono uscito e mi sono fatto venire a prendere da mia moglie. Nei giorni successivi mi tormentavo nel cercare di capire e così ho telefonato a due colleghe di Legnano

Le colleghe si chiamano Torni Tiziana

Luraghi Sandra

entrambe hanno espresso la loro incredulità a questa notizia

linea dura al Grancasa di San Giuliano Milanese continua

A quanto pare, purtroppo, i Nostri dirigenti si sono dimostrati inaffidabili ed inadempienti

Aderire ad uno sciopero è un sacrosanto diritto di tutti i Lavoratori, ed è inammissibile che vengano esercitate pressioni psicologiche negative verso i lavoratori che sentono il dovere di manifestare per difendere il proprio posto di lavoro.Gli scioperi servono per salvaguardare i diritti dei lavoratori

Spostare di reparto un Lavoratore, non concedere un periodo di ferie ad un Lavoratore, non concedere permessi ad un Lavoratore solo perchè ha aderito ad uno sciopero nazionale

azioni impensabili e persecutorie

danneggiano sia il lavoratore che l'Azienda stessa

Dopo anni di colloqui con l'Azienda, la situazione anzichè migliorare è notevolmente peggiorata:la famosa gabbia

è sparita .... volatilizzata!

sale sulle pale dei muletti

Giovedì 30 Marzo 2006

CLICCA QUI

Nel reparto Magazzino di circa 7-8 mila Mq, esistono 3 porte di uscita di sicurezza a 10 metri di distanza una dall'altra

Quasi tutti gli idranti sono nascosti da merce esposta, imbancalata; addirittura da bancali di legno

E' stata chiusa una porta di emergenza non provvedendo ad aprirne un altra, creando così un tunnel che collega il magazzino dal punto vendita.Tutto ciò ha creato non pochi problemi al Lavoratore invalido

del padre anziano

Così facendo prendi due e ... paghi uno

Chiediamo a tutti i lavoratori di denunciare questi problemi di non farsi intimorire da dirigenti inadempienti, che pensano solo alla carriera, mettendo a rischio la vita e la dignità dei Lavoratori.Ci vuole dialogo con i Lavoratori e con chi li rappresenta.Gli scioperi vengono indetti per difendere i diritti di tutti i Lavoratori ed il nostro posto di lavoro.La RSA unitamente alla RLS, aveva chiesto un incontro per avere chiarimenti sui ROL (permessi retribuiti) che sono spariti ai lavoratori che hanno lavorato le domeniche. Stiamo ancora aspettando una risposta

Anzi una risposta è stata data: chi ha avuto,avuto,avuto chi ha dato ha dato,ha dato

Sono queste le risposte che aiutano a risolvere i problemi!

Buona Pasqua

L'RSA, unitamente al RLS, ritiene che i disagi sono ben altri

vicino al totale collasso

salire sulle pale

Ultimamente vengono eseguiti dei lavori senza rispettare le più elementari regole di sicurezza

L'RLS denuncia che i veri danni all'azienda si creano proprio per queste negligenze

assoluto e totale menefreghismo

La linea dura non crea benefici, ne all'azienda ne ai dipendenti.

I Lavoratori

chiedono un dialogo più aperto con l'azienda

Ci piacerebbe molto sapere come è la situazione negli altri punti vendita !!! FATECELO SAPERE

Si fà inoltre notare che i cancelli di uscita da una settimana sono guasti, non si aprono, bisogna aprirli a mano e nessuno si interessa per poterli riparare.Nel reparto magazzino di Grancasa di San Giuliano Milanese si sta lavorando con il personale molto ridotto costretto a fare i salti mortali per evitare che il reparto collassi totalmente; da due mesi a questa parte si sono guastati fotocopiatrice e fax e si sta lavorando con un fax e una fotocopiatrice in tutto il punto vendita di San Giuliano Milanese. Mancano i transpallet per muovere le merci

Ci sarebbero tanti altri problemi da elencare e riteniamo che non è un danno quello di chiudere 10 minuti prima un cancello; i responsabili del punto vendita dovrebbero valutare meglio quali sono le cause che portano disagi sia all'Azienda che ai Lavoratori dipendenti Grancasa.Si precisa inoltre che è inutile intraprendere la strada della "linea dura" perchè inefficace e dannosa per tutti

scontro diretto

Serve il dialogo e non la distruzione di tutto quello che di buono si è creato fino ad oggi; serve impegno e collaborazione anche da parte della classe dirigenziale e non sterili lettere disciplinari

creare malumore

Queste pagine nascono per consentire a tutti i lavoratori del commercio e del terziario di comprendere il grave atto politico di CISL e UIL che hanno rotto l'unità sindacale e l'arroganza delle organizzazioni dei datori di lavoro che insieme hanno prodotto un accordo che prevede il peggioramento delle condizioni di lavoro di lavoratrici e lavoratoriattraverso l'introduzione di 26 domeniche/festività obbligatorieattraverso la definizione di modalità per neo assunti apprendisti che a parità di salario lavoreranno più oreVa infine ricordato che FILCAMS non si è alzata dal tavolo, ma ha chiesto una sospensone di 10 giorni, modalità precedentemente concordata con CISL e UIL, per consultare i lavoratori. CISL e UIL hanno deciso di non rispettare questo accordo ed hanno approfittato del periodo di sospensione chiesto da FILCAMS per firmare un pessimo accordo.La FILCAMS CGIL chiede a FISASCAT CISL e UILTUCS UIL che abbiano la coerenza di rispettare gli accordi unitari presi nella piattaforma del Dicembre 2006 e concordino modalità e tempi per sottoporre al giudizio di tutti i lavoratori del Commercio l'accordo che hanno firmato da sole. Solo in questo modo si può consentire ai lavoratori un giudizio di merito finale e vincolante sui contenuti dell'accordo stesso.Link:

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Il Blog dei Lavoratori dei centro commerciali Grancasa chiudeChiude perchè chi ha "creato" questo blog non è più presente all'interno della realtà GrancasaCi dispiace per i due coraggiosi che si sono iscritti al Blog, augurando loro un futuro ricco di soddisfazioniCapiamo benissimo che è un periodo molto difficile, che il posto di lavoro è diventato quasi un privilegio, ma se proprio non si può è molto meglio stare zittiRingraziamo veramente con tutto il cuore i veri titolari di Grancasa, con i quali abbiamo sempre avuto leali scambi di opinioneSecondo il nostro punto di vista il problema sono le persone che li circondano, dei quali, probabilmente, i titolari Grancasa si fidano ciecamente. I problemi sono sempre nati per colpa loro, poi risolti in prima persona direttamente dai veri titolariSe, per un motivo o per l'altro, stai sul cazzo ad un "dirigente", quest'ultimo farà di tutto per renderti agli occhi dei titolari un fannullone rompicoglioni; ed è così che gente che lavorava onestamente, stanca di essere presa per il culo, è scappataE' successo spesso che discutendo dei problemi con i "dirigenti", abbiamo incassato dei secchi no, poi, parlandone direttamente con i titolari, quest'ultimi si sono dimostrati comprensivi ed abbiamo sempre raggiunto un'accordoNon dimenticheremo mai le frasi che i "dirigenti Grancasa" ci hanno rivolto:Lei a 40 anni non troverà mai più un posto di lavoroLei che ha la tessera sindacale, che lavorì sì che lavori no, non prenderà mai una lira in più dall'aziendaLei stia attento a quello che fà, perchè ha una moglie e tre figliIo non ho tempo per queste cose, devo portare mio figlio a sciareIl tuo problema è la tessera sindacalePurtroppo dobbiamo anche dire che alcuni dipendenti, forse accecati da facili promesse, hanno fatto di tutto per rovinare la reputazione del Sindacato, come accusarli di aver messo una scatola nel baule della macchina. Il direttore del punto vendita di allora prima ci ha detto "cosa hai messo nel baule della macchina", poi davanti al baule vuoto della macchina si è scusato tantissimo, spiegando che gliel'hanno riferito. Non ha avuto il coraggio di dirci il nome dell'accusatore, forse consapevole del fatto che l'accusatore avrebbe sicuramente perso il posto di lavoro. Potevamo approfondire ma abbiamo capito che è inutile fare la guerra tra poveriIl Blog resterà visibile per qualche mese, giusto per meditare un pò, senza la possibilità di interagire con essoCi permettiamo di dare un piccolo consiglio ai Lavoratori Grancasa: faranno di tutto per farvi litigare tra di voi, cercate di restare uniti ........Buona fortuna a tutti

Rossi dopo la consegna delle 50 mila firme: niente più aperture selvagge.I lavoratori del commercio non rifiutano di rimanere aperti la domenica, «ma a tutto c’è un limite».E in 50 mila chiedono regole più precise. Parecchi ancora devono digerire di avere lavorato il primo maggio scorso e ora arriva la possibilità di tenere la serranda alzata anche per il 26 dicembre 2011. Così ieri, i rappresentanti regionali di Filcams Cgil, Roberto Betti, di Fisascat-Cisl, Carlo Di Paola e Uiltucs-Uil, Ernesto Lombardo hanno consegnato al presidente della Regione, Enrico Rossi, una raccolta di 50 mila firme contro le aperture selvagge domenicali, quelle festive e quella (eventuale) nel giorno di Santo Stefano.Con il pacchetto di firme si auspica così di modificare la legge regionale 28/2005 che consente ai Comuni di concedere deroghe alla chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi. «Proponiamo un tavolo di concertazione per le aperture festive — spiega Roberto Betti— la crisi non si risolve aprendo la domenica e su alcune giornate di festa, come il 26 dicembre, non può esserci la deroga». Su quest’ultimo punto il vicesindaco Dario Nardella sottolinea che «l’amministrazione comunale non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di apertura straordinaria dei negozi nella giornata del 26 dicembre e comunque non sarebbe favorevole».Ma Cgil, Cisl e Uil vogliono rivedere la legge che regola le aperture festive dei negozi anche per riequilibrare il rapporto tra piccola e grande distribuzione: «Al centro del confronto deve essere messo il concetto di occupazione, qualità della vita e rispetto del contratto. Ma come fa una commessa che lavora ai Gigli a tornare a casa tutte le sere alle 22,30 se non ha un proprio mezzo?». La situazione, si fa notare, è man mano peggiorata con l’aumento delle richieste di apertura degli esercizi commerciali anche nei giorni festivi, e che ora potrebbe arrivare a mettere in discussione anche quelle giornate con un forte valore simbolico (sociale e religioso) come il Primo maggio, Santo Stefano e Pasquetta. E il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha raccolto la proposta di aprire un confronto: «Sono favorevole a mantenere alcuni giorni in cui si deve rispettare la festività per tutti. Poi, naturalmente, non siamo fondamentalisti. Se c’è l'intesa tra le categorie e le rappresentanze dei sindacati si potrà prevedere anche una deroga. Ma una tendenza alla deregolamentazione mi sembra che produca danni. Il rischio di tutte queste aperture è quello di creare un effetto domino». Ci sarà dunque da mettere mano alla normativa attuale e questa dovrà passare dal Consiglio Regionale. Si tratta, conclude Rossi, di «stabilire delle festività valide per tutti, senza la possibilità di deroghe, poi occorre fare in modo che per concedere una deroga sia necessario l'accordo con i sindacati e non soltanto la loro consultazione».

Questo è il commento da uno o una che si firma A.A.:Salve a tutti.sono un dipendente di grancasa dal lontano 1989....davanti ai miei occhi di cose e soprattutto persone ne sono passatetante.E' un po che leggo questo blog e sono rammaricato dal fatto che questo spazio venga utilizzato solo per offendere e denigrare persone che ricoprono ruoli di rilievo, magari solo perchè si sono messi in discussione o sono voluti emergere dal mare di merda che li circonda.Chiudono negozi e aziende in continuazione, sempre più gente ha mesi di stipendi arretrati che non vedrà mai. vi siete mai chiesti se l'azienda stufa dei vostri capricci decida di mandarvi a casa??naturalmente vi auguro di no.Nel nostro punto vendita qualche anno fa sono STATE LICENZIATE 20 PERSONE, nessuno ha mosso un dito per difenderci da quanto successo (nemmeno i sindacati!!).Ognuno pensava a pararsi il culo per i fatti propri, alcuni di questi incitavano e istigavano altri a presentarsi come volontari!!! bello vero!!? c'erano anche colleghi che hanno sempre svolto il proprio lavoro in modo impeccabile, altri meno, altri non hanno mai fatto un cazzo!! (come si dice quà, "cè chi tira il carro e chi ci sale sopra").Con questo non voglio dire che bisogna per forza calarsi le brache e dire sempre "signor si", è chiaro!!!Beh, credo sia il caso di fare un piccolo esame di coscenza e chiedersi se è proprio necessario lamentarsi e criticare chi ci stà intorno o "sopra", visto quello che stà accadendo intorno.questo blog potrebbe essere molto utile a tuttisolo se venisse usato con più intelligenza, potrebbediventare utile per scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti,su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)grazie agli autori per l'opportunitàun grande "in bocca al lupo" a tuttiSalutiBellissime parole, condividibilissime, però adesso ci siamo veramente rotti i coglioniNessuno che ha il coraggio di dire il proprio vero nome e cognome ne tantomeno da dove vengono, parlano e distribuiscono consigli sotto coperturaCon i tempi che corrono capiamo che non è facile, ma se non si hanno i coglioni è meglio stare zitti!Per la gioia di tanti, probabilmente il Blog a breve chiuderà per tanti e tanti motivi che spiegheremo al momento opportunoAl Signor o Signora A.A. chiediamo perchè non si iscrive al blog e ci aiuta a scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti, su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)Tira fuori i coglioni

Sono iniziati gli scioperi dei dipendenti dei supermercati e ipermercati del gruppo Carrefour.Indetti il 30 dicembre scorso dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in seguito all’interruzioni delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, gli oltre 26000 lavoratori e lavoratrici di tutti i punti vendita italiani si stanno organizzando per manifestare la loro disapprovazione per il grave comportamento aziendale.I primi fra tutti, i dipendenti dell’ipermercato di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, che già il 30 dicembre aveva organizzato uno sciopero a sorpresa durante il quale era stata svolta un’assemblea per oltre un'ora e mezza.Oggi è la volta di Milano e Pisa, dove in molti si asterranno dal lavoro per l’intera giornata, lo sciopero ha costretto l’azienda a rimandare gli inventari dei reparti dei “freschi”.Si stanno organizzando per i prossimi giorni, invece, Roma, Caserta e Torino, per quest’ultimo lo sciopero è previsto per il prossimo 9 gennaio.Una battaglia, quella dei lavoratori del gruppo Carrefour - che comprende anche i punti vendita a marchio GS e Diperdì - che va avanti da tempo, da quando i primi di luglio, ormai dello scorso anno, l’azienda aveva unilateralmente disdetto il contratto integrativo aziendale. Due scioperi nazionali, tante iniziative a livello territoriale e una sentenza del Tribunale di Torino che obbligava Carrefour al ripristino del contratto fino al 31 dicembre del 2009, non sono serviti a far desistere l’azienda. Dopo diversi incontri con i sindacati, si è interrotta la trattativa senza il raggiungimento di un nuovo accordo e dal 1 gennaio i lavoratori non sono più tutelati dal contratto integrativo aziendale.

E’ importante che questa brutta storia si diffonda più possibile e che faccia riflettere. Sono un ex dipendente Grancasa, mi chiamo Brunelli Raffaele. Lavoravo al punto vendita di Verbania dall’apertura, avvenuta poco meno di un anno fa. Sono stato assunto insieme ad altre 9 persone; provenivamo tutti dalla ditta Pretti, che ha chiuso l’attività nell’agosto 2007 e che ha venduto i capannoni alla Grancasa, la quale ha mantenuto l’impegno preso con i sindacati e con il Sindaco di Verbania di riassorbirci. L’assunzione è stata fatta “attingendo” dalle liste di mobilità e con gli sgravi fiscali previsti. Il mio contratto a tempo determinato di un anno è scaduto il 21 ottobre e la notizia del non rinnovo mi è stata data nella tarda mattinata di giovedì 15 ottobre da De Pasquale Maurizio e Bucci Luca, personaggi a voi ben tristemente noti. Ero un impiegato EDP: mi occupavo principalmente di rendicontare gli incassi del giorno precedente e di trasmetterli all’amministrazione della sede di Legnano e poi, in collaborazione con un’altra collega, eseguivo tutte le altre mansioni di ufficio. Particolare da non trascurare: il lavoro di rendicontazione incassi lo eseguivo unicamente io, in quanto nessun altro era preparato per farlo, quindi solo io conosco l’archiviazione sia nel pc che fisica di tutta la documentazione di un anno di lavoro. Non ho mai avuto nessun tipo di problema disciplinare ne’ di lavoro ne’ tanto meno di rapporti con i colleghi, direttore compreso. Mi sono sempre reso disponibile ad eseguire lavori che non mi competevano direttamente (vedi montare piccoli mobili da esposizione e altro).Il clima che si è creato “quella” mattina era surreale: hanno chiamato in direzione (ufficio accanto al mio) a turno tre mie colleghe di reparto alle quali scadeva il contratto lo stesso mio giorno. Ho sentito direttamente il discorsetto di De Pasquale ripetuto per tre volte prima che toccasse a me. Lo sconcerto e il senso di ingiustizia hanno provocato reazioni diverse nelle tre colleghe perché nessuna si aspettava una cosa del genere: una addirittura è arrivata a tale punto di frustrazione e umiliazione da chiedere: “Ma non mi tenete perché non sono giovane e carina?”. Comunque è rimasta completamente disattesa la risposta alla domanda “PERCHE’?”. L’unica risposta fornita è che si trattava di una “decisione aziendale”.Quando è toccato il mio turno, la scenetta si è ripetuta e mi è uscita dalla bocca solo una frase: “E’ una vergona!”. Poco dopo mi sono sentito male pensando alla mia famiglia; sono uscito e mi sono fatto venire a prendere da mia moglie. Nei giorni successivi mi tormentavo nel cercare di capire e così ho telefonato a due colleghe di Legnano con le quali avevo contatti giornalieri per lavoro, per capire se il mio operato di un anno avesse creato problemi e disguidi nei dati trasmessi. Le colleghe si chiamano Torni Tiziana, che è impiegata nell’ufficio amministrazione e Luraghi Sandra, impiegata nell’ufficio EDP: entrambe hanno espresso la loro incredulità a questa notizia e dispiacere confermandomi ciò che pensavo. Questo per dire che la decisione di non rinnovarmi il contratto è stata presa a prescindere dal mio rendimento lavorativo. Anche al direttore del p.v. Sacchi Luca nessuno ha mai chiesto un parere sul mio operato.Tutto ciò è stato fatto nella perfetta legalità in quanto un contratto è scaduto, quindi dal loro punto di vista è tutto assolutamente regolare. E questa forse, è la cosa più sconcertante.Noi rimaniamo senza lavoro in una zona in cui le fabbriche continuano a chiudere e abbiamo tutti famiglia e più di quarant’anni.Grazie per l’attenzione.

Cari colleghi la linea dura al Grancasa di San Giuliano Milanese continua.A quanto pare, purtroppo, i Nostri dirigenti si sono dimostrati inaffidabili ed inadempienti, senza nessun rispetto per regole e Lavoratori.Aderire ad uno sciopero è un sacrosanto diritto di tutti i Lavoratori, ed è inammissibile che vengano esercitate pressioni psicologiche negative verso i lavoratori che sentono il dovere di manifestare per difendere il proprio posto di lavoro.Gli scioperi servono per salvaguardare i diritti dei lavoratori e non per danneggiare le aziende.Spostare di reparto un Lavoratore, non concedere un periodo di ferie ad un Lavoratore, non concedere permessi ad un Lavoratore solo perchè ha aderito ad uno sciopero nazionale, sono azioni impensabili e persecutorie che creano soltanto malumore e danneggiano sia il lavoratore che l'Azienda stessa.Dopo anni di colloqui con l'Azienda, la situazione anzichè migliorare è notevolmente peggiorata:la famosa gabbia che era stata imposta nell'ispezione dell'ASL di Melegnano che serve a mettere in sicurezza i Lavoratori del reparto magazzino, è sparita .... volatilizzata!. Per prendere la merce e servire i clienti si sale sulle pale dei muletti, senza nessuna protezione. (Giovedì 30 Marzo 2006 - CLICCA QUI)Nel reparto Magazzino di circa 7-8 mila Mq, esistono 3 porte di uscita di sicurezza a 10 metri di distanza una dall'altra, concentrate in un solo angolo del magazzino.Quasi tutti gli idranti sono nascosti da merce esposta, imbancalata; addirittura da bancali di legno. E' stata chiusa una porta di emergenza non provvedendo ad aprirne un altra, creando così un tunnel che collega il magazzino dal punto vendita.Tutto ciò ha creato non pochi problemi al Lavoratore invalido, che deve trasportare i cartoni attraversando tutto il magazzino da solo, o meglio con l'aiuto del padre anziano, che non è un dipendente grancasa, con i rischi che tutto ciò comporta. Così facendo prendi due e ... paghi uno (In un incontro con l'Azienda di Giovedì 30 Marzo 2006, era stato concordato di affiancare al Sig. Ramella Ferruccio un Lavoratore dipendente Grancasa - CLICCA QUI).Chiediamo a tutti i lavoratori di denunciare questi problemi di non farsi intimorire da dirigenti inadempienti, che pensano solo alla carriera, mettendo a rischio la vita e la dignità dei Lavoratori.Ci vuole dialogo con i Lavoratori e con chi li rappresenta.Gli scioperi vengono indetti per difendere i diritti di tutti i Lavoratori ed il nostro posto di lavoro.La RSA unitamente alla RLS, aveva chiesto un incontro per avere chiarimenti sui ROL (permessi retribuiti) che sono spariti ai lavoratori che hanno lavorato le domeniche. Stiamo ancora aspettando una risposta!!Anzi una risposta è stata data: chi ha avuto,avuto,avuto chi ha dato ha dato,ha dato.Sono queste le risposte che aiutano a risolvere i problemi!Buona Pasqua a tutti

Nelle ultime settimane stanno fioccando lettere disciplinari a tutto spiano di cui una in particolare dove si accusa un magazziniere di aver creato danni al punto vendita chiudendo un cancello di uscita dieci minuti prima della chiusura del punto vendita. L'RSA, unitamente al RLS, ritiene che i disagi sono ben altri, come ad esempio il reparto magazzino di San Giuliano Milanese gestito da soli due dipendenti, ormai giunto vicino al totale collasso, con i lavoratori del reparto magazzino costretti a salire sulle pale dei muletti per servire velocemente i clienti.Ultimamente vengono eseguiti dei lavori senza rispettare le più elementari regole di sicurezza; non si usano caschi protettivi ne tantomeno cinture di sicurezza, si stendono cavi elettrici per terra dove circolano carrelli e muletti costretti inevitabilmente a transitarci sopra, ecc.L'RLS denuncia che i veri danni all'azienda si creano proprio per queste negligenze e per l'assoluto e totale menefreghismo della classe dirigenziale.La linea dura non crea benefici, ne all'azienda ne ai dipendenti.I Lavoratori del punto vendita di San Giuliano Milanese chiedono un dialogo più aperto con l'azienda, per cercare di risolvere i problemi presenti già da molto tempo all'interno dell'Azienda stessa. Ci piacerebbe molto sapere come è la situazione negli altri punti vendita !!! FATECELO SAPERESi fà inoltre notare che i cancelli di uscita da una settimana sono guasti, non si aprono, bisogna aprirli a mano e nessuno si interessa per poterli riparare.Nel reparto magazzino di Grancasa di San Giuliano Milanese si sta lavorando con il personale molto ridotto costretto a fare i salti mortali per evitare che il reparto collassi totalmente; da due mesi a questa parte si sono guastati fotocopiatrice e fax e si sta lavorando con un fax e una fotocopiatrice in tutto il punto vendita di San Giuliano Milanese. Mancano i transpallet per muovere le merci. Ci sarebbero tanti altri problemi da elencare e riteniamo che non è un danno quello di chiudere 10 minuti prima un cancello; i responsabili del punto vendita dovrebbero valutare meglio quali sono le cause che portano disagi sia all'Azienda che ai Lavoratori dipendenti Grancasa.Si precisa inoltre che è inutile intraprendere la strada della "linea dura" perchè inefficace e dannosa per tutti, servirebbe solo a portare le parti ad uno scontro diretto.Serve il dialogo e non la distruzione di tutto quello che di buono si è creato fino ad oggi; serve impegno e collaborazione anche da parte della classe dirigenziale e non sterili lettere disciplinari che servono solo a creare malumore

La Segreteria Nazionale Filcams Cgil esprime piena soddisfazione per l'esito della manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio, svolta a Roma in coincidenza con lo sciopero generale del settore del 14/15 novembre 2008, e rivolge un ringraziamento a tutte le delegate e i delegati, a tutte le strutture di categoria, regionali e provinciali, che hanno contribuito con la loro mobilitazione a realizzare un risultato di straordinario significato politico e sindacale.La Segreteria Nazionale della Filcams Cgil ringrazia inoltre la Segreteria Nazionale Cgil e tutte le strutture confederali, regionali e provinciali, per il contributo offerto alla mobilitazione di categoria e per la loro presenza alla manifestazione nazionale.Il successo della manifestazione conferma il disagio diffuso nel settore per l'intesa separata siglata il 18 luglio dalle altre organizzazioni sindacali con Confcommercio e Confesercenti e da forza alle ragioni che stanno alla base della mobilitazione Filcams. Innanzitutto, quelle di metodo. Non è accettabile che l'organizzazione di categoria maggiormente rappresentativa venga esclusa dall'intesa per il rinnovo del Ccnl, oltretutto, senza la necessaria verifica democratica con le lavoratrici ed i lavoratori interessati. Ciò rappresenta una grave violazione delle regole contrattuali in essere ed al tempo stesso la rinuncia da parte delle organizzazioni firmatarie ad un rapporto trasparente con i destinatari dell'intesa stessa.Per questa ragione, la Segreteria Nazionale della Filcams ripropone a Fisascat e Uiltucs lo svolgimento della consultazione unitaria, il cui esito sarà coerentemente rispettato, come atto conclusivo della vicenda contrattuale traumaticamente interrotta con l'intesa separata del 18 luglio 2008. Nel merito, La Segreteria Nazionale della Filcams conferma il giudizio critico sui punti relativi all'Apprendistato ed al lavoro domenicale, chiedendone la modifica in funzione di una sintesi maggiormente equilibrata e condivisa. In particolare, sul lavoro domenicale, le notizie diffuse in questi giorni sulle regole in atto nei maggiori paesi europei confermano ancor più la strumentalità della soluzione che si è voluto imporre da parte di Confcommercio e Confesercenti. E' questa posizione delle controparti che prescinde dal merito sindacale, non le legittime obiezioni avanzate dalla Filcams, che nulla hanno di "politico", ma solo la scelta di rendere praticabile le esigenze delle imprese, con i diritti dei lavoratori, a partire dal carattere volontario delle prestazioni lavorative domenicali.La contrattazione aziendale in essere ha dimostrato la possibilità di realizzare tale equilibrio. Per queste ragioni, la Filcams difenderà i contenuti degli accordi aziendali vigenti, respingendo ogni tentativo di peggiorare il loro impianto normativo, secondo quanto previsto dall'intesa separata. Al tempo stesso, si impegnerà affinché la stessa contrattazione territoriale possa svilupparsi, salvaguardando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo quanto definito dalla stessa contrattazione aziendale. La Segreteria Nazionale Filcams Cgil giudica negativa la crisi che si è determinata nei rapporti unitari, in ragione dell'intesa separata del 18 luglio, poiché non favorisce la difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ritenendo, per queste ragioni, indispensabile esercitare tutti gli sforzi per mettere in campo un tentativo di ricomposizione unitaria.La Filcams è disponibile a discutere ed aggiornare un progetto unitario di azione contrattuale, di gestione della bilateralità e di iniziativa sulle politiche settoriali. Tuttavia, ciò potrà avvenire solo nella chiarezza, nella trasparenza delle posizioni e nel rispetto di regole che impediscano il prevalere di atti ed azioni prevaricatrici della reale rappresentanza di ogni singola organizzazione. E, soprattutto, con analoga disponibilità delle altre organizzazioni sindacali a mettere in discussione pratiche incompatibili col rispetto di tutte le posizioni espresse, confrontandosi con esse senza pregiudizi, né contrapposizioni strumentali.La Segreteria Nazionale Filcams Cgil, a fronte della crisi generale e del crollo dei consumi, che rischia di determinare una crisi occupazionale di gravi proporzioni, impegna tutta la categoria a sviluppare una forte iniziativa sui temi del lavoro e dello sviluppo del settore. Tali temi saranno al centro della prossima sessione del Comitato Direttivo Nazionale del 3-4 dicembre 2008. Lo sforzo di mobilitazione della categoria proseguirà nei prossimi giorni in relazione alle decisioni assunte dalla Cgil, a partire dallo sciopero generale del 12 dicembre (per l'intero turno di lavoro nel settore Tds), che dovrà essere caratterizzato da una forte e qualificata presenza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, sulla base delle modalità decise territorialmente.In questo quadro, la Segreteria Nazionale Filcams Cgil esprime piena solidarietà alle lavoratrici e lavoratori del settore degli appalti di servizio, pesantemente colpiti dai tagli della finanziaria, e impegna la categoria a sostenere le iniziative indispensabili per difendere questi posti di lavoro in pericolo.Roma, 17 novembre 2008

"Contratto Separato" è uno spazio web collettore degli avvenimenti che stanno accadendo, dei documenti che si stanno redigendo, delle iniziative che si stanno intraprendendo a seguito del pessimo rinnovo del CCNL del Terziario, Distribuzione, Servizi. Si tratta di un accordo che ha visto le sole firme delle federazioni del commercio di CISL e UIL e delle controparti datoriali di Confcommercio e Confesercenti apposte ad un testo che per alcuni punti è in antitesi con quanto richiesto nella piattaforma rivendicativa unitaria del Dicembre 2006.Queste pagine nascono per consentire a tutti i lavoratori del commercio e del terziario di comprendere il grave atto politico di CISL e UIL che hanno rotto l'unità sindacale e l'arroganza delle organizzazioni dei datori di lavoro che insieme hanno prodotto un accordo che prevede il peggioramento delle condizioni di lavoro di lavoratrici e lavoratoriattraverso l'introduzione di 26 domeniche/festività obbligatorieattraverso la definizione di modalità per neo assunti apprendisti che a parità di salario lavoreranno più oreVa infine ricordato che FILCAMS non si è alzata dal tavolo, ma ha chiesto una sospensone di 10 giorni, modalità precedentemente concordata con CISL e UIL, per consultare i lavoratori. CISL e UIL hanno deciso di non rispettare questo accordo ed hanno approfittato del periodo di sospensione chiesto da FILCAMS per firmare un pessimo accordo.La FILCAMS CGIL chiede a FISASCAT CISL e UILTUCS UIL che abbiano la coerenza di rispettare gli accordi unitari presi nella piattaforma del Dicembre 2006 e concordino modalità e tempi per sottoporre al giudizio di tutti i lavoratori del Commercio l'accordo che hanno firmato da sole. Solo in questo modo si può consentire ai lavoratori un giudizio di merito finale e vincolante sui contenuti dell'accordo stesso.Link:Contratto Separato - Sito WebConsultazione Unitaria - Petizione

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Il Blog dei Lavoratori dei centro commerciali Grancasa chiudeChiude perchè chi ha "creato" questo blog non è più presente all'interno della realtà GrancasaCi dispiace per i due coraggiosi che si sono iscritti al Blog, augurando loro un futuro ricco di soddisfazioniCapiamo benissimo che è un periodo molto difficile, che il posto di lavoro è diventato quasi un privilegio, ma se proprio non si può è molto meglio stare zittiRingraziamo veramente con tutto il cuore i veri titolari di Grancasa, con i quali abbiamo sempre avuto leali scambi di opinioneSecondo il nostro punto di vista il problema sono le persone che li circondano, dei quali, probabilmente, i titolari Grancasa si fidano ciecamente. I problemi sono sempre nati per colpa loro, poi risolti in prima persona direttamente dai veri titolariSe, per un motivo o per l'altro, stai sul cazzo ad un "dirigente", quest'ultimo farà di tutto per renderti agli occhi dei titolari un fannullone rompicoglioni; ed è così che gente che lavorava onestamente, stanca di essere presa per il culo, è scappataE' successo spesso che discutendo dei problemi con i "dirigenti", abbiamo incassato dei secchi no, poi, parlandone direttamente con i titolari, quest'ultimi si sono dimostrati comprensivi ed abbiamo sempre raggiunto un'accordoNon dimenticheremo mai le frasi che i "dirigenti Grancasa" ci hanno rivolto:Lei a 40 anni non troverà mai più un posto di lavoroLei che ha la tessera sindacale, che lavorì sì che lavori no, non prenderà mai una lira in più dall'aziendaLei stia attento a quello che fà, perchè ha una moglie e tre figliIo non ho tempo per queste cose, devo portare mio figlio a sciareIl tuo problema è la tessera sindacalePurtroppo dobbiamo anche dire che alcuni dipendenti, forse accecati da facili promesse, hanno fatto di tutto per rovinare la reputazione del Sindacato, come accusarli di aver messo una scatola nel baule della macchina. Il direttore del punto vendita di allora prima ci ha detto "cosa hai messo nel baule della macchina", poi davanti al baule vuoto della macchina si è scusato tantissimo, spiegando che gliel'hanno riferito. Non ha avuto il coraggio di dirci il nome dell'accusatore, forse consapevole del fatto che l'accusatore avrebbe sicuramente perso il posto di lavoro. Potevamo approfondire ma abbiamo capito che è inutile fare la guerra tra poveriIl Blog resterà visibile per qualche mese, giusto per meditare un pò, senza la possibilità di interagire con essoCi permettiamo di dare un piccolo consiglio ai Lavoratori Grancasa: faranno di tutto per farvi litigare tra di voi, cercate di restare uniti ........Buona fortuna a tutti

Rossi dopo la consegna delle 50 mila firme: niente più aperture selvagge.I lavoratori del commercio non rifiutano di rimanere aperti la domenica, «ma a tutto c’è un limite».E in 50 mila chiedono regole più precise. Parecchi ancora devono digerire di avere lavorato il primo maggio scorso e ora arriva la possibilità di tenere la serranda alzata anche per il 26 dicembre 2011. Così ieri, i rappresentanti regionali di Filcams Cgil, Roberto Betti, di Fisascat-Cisl, Carlo Di Paola e Uiltucs-Uil, Ernesto Lombardo hanno consegnato al presidente della Regione, Enrico Rossi, una raccolta di 50 mila firme contro le aperture selvagge domenicali, quelle festive e quella (eventuale) nel giorno di Santo Stefano.Con il pacchetto di firme si auspica così di modificare la legge regionale 28/2005 che consente ai Comuni di concedere deroghe alla chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi. «Proponiamo un tavolo di concertazione per le aperture festive — spiega Roberto Betti— la crisi non si risolve aprendo la domenica e su alcune giornate di festa, come il 26 dicembre, non può esserci la deroga». Su quest’ultimo punto il vicesindaco Dario Nardella sottolinea che «l’amministrazione comunale non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di apertura straordinaria dei negozi nella giornata del 26 dicembre e comunque non sarebbe favorevole».Ma Cgil, Cisl e Uil vogliono rivedere la legge che regola le aperture festive dei negozi anche per riequilibrare il rapporto tra piccola e grande distribuzione: «Al centro del confronto deve essere messo il concetto di occupazione, qualità della vita e rispetto del contratto. Ma come fa una commessa che lavora ai Gigli a tornare a casa tutte le sere alle 22,30 se non ha un proprio mezzo?». La situazione, si fa notare, è man mano peggiorata con l’aumento delle richieste di apertura degli esercizi commerciali anche nei giorni festivi, e che ora potrebbe arrivare a mettere in discussione anche quelle giornate con un forte valore simbolico (sociale e religioso) come il Primo maggio, Santo Stefano e Pasquetta. E il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha raccolto la proposta di aprire un confronto: «Sono favorevole a mantenere alcuni giorni in cui si deve rispettare la festività per tutti. Poi, naturalmente, non siamo fondamentalisti. Se c’è l'intesa tra le categorie e le rappresentanze dei sindacati si potrà prevedere anche una deroga. Ma una tendenza alla deregolamentazione mi sembra che produca danni. Il rischio di tutte queste aperture è quello di creare un effetto domino». Ci sarà dunque da mettere mano alla normativa attuale e questa dovrà passare dal Consiglio Regionale. Si tratta, conclude Rossi, di «stabilire delle festività valide per tutti, senza la possibilità di deroghe, poi occorre fare in modo che per concedere una deroga sia necessario l'accordo con i sindacati e non soltanto la loro consultazione».

Questo è il commento da uno o una che si firma A.A.:Salve a tutti.sono un dipendente di grancasa dal lontano 1989....davanti ai miei occhi di cose e soprattutto persone ne sono passatetante.E' un po che leggo questo blog e sono rammaricato dal fatto che questo spazio venga utilizzato solo per offendere e denigrare persone che ricoprono ruoli di rilievo, magari solo perchè si sono messi in discussione o sono voluti emergere dal mare di merda che li circonda.Chiudono negozi e aziende in continuazione, sempre più gente ha mesi di stipendi arretrati che non vedrà mai. vi siete mai chiesti se l'azienda stufa dei vostri capricci decida di mandarvi a casa??naturalmente vi auguro di no.Nel nostro punto vendita qualche anno fa sono STATE LICENZIATE 20 PERSONE, nessuno ha mosso un dito per difenderci da quanto successo (nemmeno i sindacati!!).Ognuno pensava a pararsi il culo per i fatti propri, alcuni di questi incitavano e istigavano altri a presentarsi come volontari!!! bello vero!!? c'erano anche colleghi che hanno sempre svolto il proprio lavoro in modo impeccabile, altri meno, altri non hanno mai fatto un cazzo!! (come si dice quà, "cè chi tira il carro e chi ci sale sopra").Con questo non voglio dire che bisogna per forza calarsi le brache e dire sempre "signor si", è chiaro!!!Beh, credo sia il caso di fare un piccolo esame di coscenza e chiedersi se è proprio necessario lamentarsi e criticare chi ci stà intorno o "sopra", visto quello che stà accadendo intorno.questo blog potrebbe essere molto utile a tuttisolo se venisse usato con più intelligenza, potrebbediventare utile per scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti,su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)grazie agli autori per l'opportunitàun grande "in bocca al lupo" a tuttiSalutiBellissime parole, condividibilissime, però adesso ci siamo veramente rotti i coglioniNessuno che ha il coraggio di dire il proprio vero nome e cognome ne tantomeno da dove vengono, parlano e distribuiscono consigli sotto coperturaCon i tempi che corrono capiamo che non è facile, ma se non si hanno i coglioni è meglio stare zitti!Per la gioia di tanti, probabilmente il Blog a breve chiuderà per tanti e tanti motivi che spiegheremo al momento opportunoAl Signor o Signora A.A. chiediamo perchè non si iscrive al blog e ci aiuta a scambiarsi informazioni sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sui accordi raggiunti, su qualsiasi cosa possa servire a migliorare le nostre condizioni di lavoro!!!(e magari le buste paga!!!)Tira fuori i coglioni

Sono iniziati gli scioperi dei dipendenti dei supermercati e ipermercati del gruppo Carrefour.Indetti il 30 dicembre scorso dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in seguito all’interruzioni delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, gli oltre 26000 lavoratori e lavoratrici di tutti i punti vendita italiani si stanno organizzando per manifestare la loro disapprovazione per il grave comportamento aziendale.I primi fra tutti, i dipendenti dell’ipermercato di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, che già il 30 dicembre aveva organizzato uno sciopero a sorpresa durante il quale era stata svolta un’assemblea per oltre un'ora e mezza.Oggi è la volta di Milano e Pisa, dove in molti si asterranno dal lavoro per l’intera giornata, lo sciopero ha costretto l’azienda a rimandare gli inventari dei reparti dei “freschi”.Si stanno organizzando per i prossimi giorni, invece, Roma, Caserta e Torino, per quest’ultimo lo sciopero è previsto per il prossimo 9 gennaio.Una battaglia, quella dei lavoratori del gruppo Carrefour - che comprende anche i punti vendita a marchio GS e Diperdì - che va avanti da tempo, da quando i primi di luglio, ormai dello scorso anno, l’azienda aveva unilateralmente disdetto il contratto integrativo aziendale. Due scioperi nazionali, tante iniziative a livello territoriale e una sentenza del Tribunale di Torino che obbligava Carrefour al ripristino del contratto fino al 31 dicembre del 2009, non sono serviti a far desistere l’azienda. Dopo diversi incontri con i sindacati, si è interrotta la trattativa senza il raggiungimento di un nuovo accordo e dal 1 gennaio i lavoratori non sono più tutelati dal contratto integrativo aziendale.

E’ importante che questa brutta storia si diffonda più possibile e che faccia riflettere. Sono un ex dipendente Grancasa, mi chiamo Brunelli Raffaele. Lavoravo al punto vendita di Verbania dall’apertura, avvenuta poco meno di un anno fa. Sono stato assunto insieme ad altre 9 persone; provenivamo tutti dalla ditta Pretti, che ha chiuso l’attività nell’agosto 2007 e che ha venduto i capannoni alla Grancasa, la quale ha mantenuto l’impegno preso con i sindacati e con il Sindaco di Verbania di riassorbirci. L’assunzione è stata fatta “attingendo” dalle liste di mobilità e con gli sgravi fiscali previsti. Il mio contratto a tempo determinato di un anno è scaduto il 21 ottobre e la notizia del non rinnovo mi è stata data nella tarda mattinata di giovedì 15 ottobre da De Pasquale Maurizio e Bucci Luca, personaggi a voi ben tristemente noti. Ero un impiegato EDP: mi occupavo principalmente di rendicontare gli incassi del giorno precedente e di trasmetterli all’amministrazione della sede di Legnano e poi, in collaborazione con un’altra collega, eseguivo tutte le altre mansioni di ufficio. Particolare da non trascurare: il lavoro di rendicontazione incassi lo eseguivo unicamente io, in quanto nessun altro era preparato per farlo, quindi solo io conosco l’archiviazione sia nel pc che fisica di tutta la documentazione di un anno di lavoro. Non ho mai avuto nessun tipo di problema disciplinare ne’ di lavoro ne’ tanto meno di rapporti con i colleghi, direttore compreso. Mi sono sempre reso disponibile ad eseguire lavori che non mi competevano direttamente (vedi montare piccoli mobili da esposizione e altro).Il clima che si è creato “quella” mattina era surreale: hanno chiamato in direzione (ufficio accanto al mio) a turno tre mie colleghe di reparto alle quali scadeva il contratto lo stesso mio giorno. Ho sentito direttamente il discorsetto di De Pasquale ripetuto per tre volte prima che toccasse a me. Lo sconcerto e il senso di ingiustizia hanno provocato reazioni diverse nelle tre colleghe perché nessuna si aspettava una cosa del genere: una addirittura è arrivata a tale punto di frustrazione e umiliazione da chiedere: “Ma non mi tenete perché non sono giovane e carina?”. Comunque è rimasta completamente disattesa la risposta alla domanda “PERCHE’?”. L’unica risposta fornita è che si trattava di una “decisione aziendale”.Quando è toccato il mio turno, la scenetta si è ripetuta e mi è uscita dalla bocca solo una frase: “E’ una vergona!”. Poco dopo mi sono sentito male pensando alla mia famiglia; sono uscito e mi sono fatto venire a prendere da mia moglie. Nei giorni successivi mi tormentavo nel cercare di capire e così ho telefonato a due colleghe di Legnano con le quali avevo contatti giornalieri per lavoro, per capire se il mio operato di un anno avesse creato problemi e disguidi nei dati trasmessi. Le colleghe si chiamano Torni Tiziana, che è impiegata nell’ufficio amministrazione e Luraghi Sandra, impiegata nell’ufficio EDP: entrambe hanno espresso la loro incredulità a questa notizia e dispiacere confermandomi ciò che pensavo. Questo per dire che la decisione di non rinnovarmi il contratto è stata presa a prescindere dal mio rendimento lavorativo. Anche al direttore del p.v. Sacchi Luca nessuno ha mai chiesto un parere sul mio operato.Tutto ciò è stato fatto nella perfetta legalità in quanto un contratto è scaduto, quindi dal loro punto di vista è tutto assolutamente regolare. E questa forse, è la cosa più sconcertante.Noi rimaniamo senza lavoro in una zona in cui le fabbriche continuano a chiudere e abbiamo tutti famiglia e più di quarant’anni.Grazie per l’attenzione.

Cari colleghi la linea dura al Grancasa di San Giuliano Milanese continua.A quanto pare, purtroppo, i Nostri dirigenti si sono dimostrati inaffidabili ed inadempienti, senza nessun rispetto per regole e Lavoratori.Aderire ad uno sciopero è un sacrosanto diritto di tutti i Lavoratori, ed è inammissibile che vengano esercitate pressioni psicologiche negative verso i lavoratori che sentono il dovere di manifestare per difendere il proprio posto di lavoro.Gli scioperi servono per salvaguardare i diritti dei lavoratori e non per danneggiare le aziende.Spostare di reparto un Lavoratore, non concedere un periodo di ferie ad un Lavoratore, non concedere permessi ad un Lavoratore solo perchè ha aderito ad uno sciopero nazionale, sono azioni impensabili e persecutorie che creano soltanto malumore e danneggiano sia il lavoratore che l'Azienda stessa.Dopo anni di colloqui con l'Azienda, la situazione anzichè migliorare è notevolmente peggiorata:la famosa gabbia che era stata imposta nell'ispezione dell'ASL di Melegnano che serve a mettere in sicurezza i Lavoratori del reparto magazzino, è sparita .... volatilizzata!. Per prendere la merce e servire i clienti si sale sulle pale dei muletti, senza nessuna protezione. (Giovedì 30 Marzo 2006 - CLICCA QUI)Nel reparto Magazzino di circa 7-8 mila Mq, esistono 3 porte di uscita di sicurezza a 10 metri di distanza una dall'altra, concentrate in un solo angolo del magazzino.Quasi tutti gli idranti sono nascosti da merce esposta, imbancalata; addirittura da bancali di legno. E' stata chiusa una porta di emergenza non provvedendo ad aprirne un altra, creando così un tunnel che collega il magazzino dal punto vendita.Tutto ciò ha creato non pochi problemi al Lavoratore invalido, che deve trasportare i cartoni attraversando tutto il magazzino da solo, o meglio con l'aiuto del padre anziano, che non è un dipendente grancasa, con i rischi che tutto ciò comporta. Così facendo prendi due e ... paghi uno (In un incontro con l'Azienda di Giovedì 30 Marzo 2006, era stato concordato di affiancare al Sig. Ramella Ferruccio un Lavoratore dipendente Grancasa - CLICCA QUI).Chiediamo a tutti i lavoratori di denunciare questi problemi di non farsi intimorire da dirigenti inadempienti, che pensano solo alla carriera, mettendo a rischio la vita e la dignità dei Lavoratori.Ci vuole dialogo con i Lavoratori e con chi li rappresenta.Gli scioperi vengono indetti per difendere i diritti di tutti i Lavoratori ed il nostro posto di lavoro.La RSA unitamente alla RLS, aveva chiesto un incontro per avere chiarimenti sui ROL (permessi retribuiti) che sono spariti ai lavoratori che hanno lavorato le domeniche. Stiamo ancora aspettando una risposta!!Anzi una risposta è stata data: chi ha avuto,avuto,avuto chi ha dato ha dato,ha dato.Sono queste le risposte che aiutano a risolvere i problemi!Buona Pasqua a tutti

Nelle ultime settimane stanno fioccando lettere disciplinari a tutto spiano di cui una in particolare dove si accusa un magazziniere di aver creato danni al punto vendita chiudendo un cancello di uscita dieci minuti prima della chiusura del punto vendita. L'RSA, unitamente al RLS, ritiene che i disagi sono ben altri, come ad esempio il reparto magazzino di San Giuliano Milanese gestito da soli due dipendenti, ormai giunto vicino al totale collasso, con i lavoratori del reparto magazzino costretti a salire sulle pale dei muletti per servire velocemente i clienti.Ultimamente vengono eseguiti dei lavori senza rispettare le più elementari regole di sicurezza; non si usano caschi protettivi ne tantomeno cinture di sicurezza, si stendono cavi elettrici per terra dove circolano carrelli e muletti costretti inevitabilmente a transitarci sopra, ecc.L'RLS denuncia che i veri danni all'azienda si creano proprio per queste negligenze e per l'assoluto e totale menefreghismo della classe dirigenziale.La linea dura non crea benefici, ne all'azienda ne ai dipendenti.I Lavoratori del punto vendita di San Giuliano Milanese chiedono un dialogo più aperto con l'azienda, per cercare di risolvere i problemi presenti già da molto tempo all'interno dell'Azienda stessa. Ci piacerebbe molto sapere come è la situazione negli altri punti vendita !!! FATECELO SAPERESi fà inoltre notare che i cancelli di uscita da una settimana sono guasti, non si aprono, bisogna aprirli a mano e nessuno si interessa per poterli riparare.Nel reparto magazzino di Grancasa di San Giuliano Milanese si sta lavorando con il personale molto ridotto costretto a fare i salti mortali per evitare che il reparto collassi totalmente; da due mesi a questa parte si sono guastati fotocopiatrice e fax e si sta lavorando con un fax e una fotocopiatrice in tutto il punto vendita di San Giuliano Milanese. Mancano i transpallet per muovere le merci. Ci sarebbero tanti altri problemi da elencare e riteniamo che non è un danno quello di chiudere 10 minuti prima un cancello; i responsabili del punto vendita dovrebbero valutare meglio quali sono le cause che portano disagi sia all'Azienda che ai Lavoratori dipendenti Grancasa.Si precisa inoltre che è inutile intraprendere la strada della "linea dura" perchè inefficace e dannosa per tutti, servirebbe solo a portare le parti ad uno scontro diretto.Serve il dialogo e non la distruzione di tutto quello che di buono si è creato fino ad oggi; serve impegno e collaborazione anche da parte della classe dirigenziale e non sterili lettere disciplinari che servono solo a creare malumore

La Segreteria Nazionale Filcams Cgil esprime piena soddisfazione per l'esito della manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio, svolta a Roma in coincidenza con lo sciopero generale del settore del 14/15 novembre 2008, e rivolge un ringraziamento a tutte le delegate e i delegati, a tutte le strutture di categoria, regionali e provinciali, che hanno contribuito con la loro mobilitazione a realizzare un risultato di straordinario significato politico e sindacale.La Segreteria Nazionale della Filcams Cgil ringrazia inoltre la Segreteria Nazionale Cgil e tutte le strutture confederali, regionali e provinciali, per il contributo offerto alla mobilitazione di categoria e per la loro presenza alla manifestazione nazionale.Il successo della manifestazione conferma il disagio diffuso nel settore per l'intesa separata siglata il 18 luglio dalle altre organizzazioni sindacali con Confcommercio e Confesercenti e da forza alle ragioni che stanno alla base della mobilitazione Filcams. Innanzitutto, quelle di metodo. Non è accettabile che l'organizzazione di categoria maggiormente rappresentativa venga esclusa dall'intesa per il rinnovo del Ccnl, oltretutto, senza la necessaria verifica democratica con le lavoratrici ed i lavoratori interessati. Ciò rappresenta una grave violazione delle regole contrattuali in essere ed al tempo stesso la rinuncia da parte delle organizzazioni firmatarie ad un rapporto trasparente con i destinatari dell'intesa stessa.Per questa ragione, la Segreteria Nazionale della Filcams ripropone a Fisascat e Uiltucs lo svolgimento della consultazione unitaria, il cui esito sarà coerentemente rispettato, come atto conclusivo della vicenda contrattuale traumaticamente interrotta con l'intesa separata del 18 luglio 2008. Nel merito, La Segreteria Nazionale della Filcams conferma il giudizio critico sui punti relativi all'Apprendistato ed al lavoro domenicale, chiedendone la modifica in funzione di una sintesi maggiormente equilibrata e condivisa. In particolare, sul lavoro domenicale, le notizie diffuse in questi giorni sulle regole in atto nei maggiori paesi europei confermano ancor più la strumentalità della soluzione che si è voluto imporre da parte di Confcommercio e Confesercenti. E' questa posizione delle controparti che prescinde dal merito sindacale, non le legittime obiezioni avanzate dalla Filcams, che nulla hanno di "politico", ma solo la scelta di rendere praticabile le esigenze delle imprese, con i diritti dei lavoratori, a partire dal carattere volontario delle prestazioni lavorative domenicali.La contrattazione aziendale in essere ha dimostrato la possibilità di realizzare tale equilibrio. Per queste ragioni, la Filcams difenderà i contenuti degli accordi aziendali vigenti, respingendo ogni tentativo di peggiorare il loro impianto normativo, secondo quanto previsto dall'intesa separata. Al tempo stesso, si impegnerà affinché la stessa contrattazione territoriale possa svilupparsi, salvaguardando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo quanto definito dalla stessa contrattazione aziendale. La Segreteria Nazionale Filcams Cgil giudica negativa la crisi che si è determinata nei rapporti unitari, in ragione dell'intesa separata del 18 luglio, poiché non favorisce la difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ritenendo, per queste ragioni, indispensabile esercitare tutti gli sforzi per mettere in campo un tentativo di ricomposizione unitaria.La Filcams è disponibile a discutere ed aggiornare un progetto unitario di azione contrattuale, di gestione della bilateralità e di iniziativa sulle politiche settoriali. Tuttavia, ciò potrà avvenire solo nella chiarezza, nella trasparenza delle posizioni e nel rispetto di regole che impediscano il prevalere di atti ed azioni prevaricatrici della reale rappresentanza di ogni singola organizzazione. E, soprattutto, con analoga disponibilità delle altre organizzazioni sindacali a mettere in discussione pratiche incompatibili col rispetto di tutte le posizioni espresse, confrontandosi con esse senza pregiudizi, né contrapposizioni strumentali.La Segreteria Nazionale Filcams Cgil, a fronte della crisi generale e del crollo dei consumi, che rischia di determinare una crisi occupazionale di gravi proporzioni, impegna tutta la categoria a sviluppare una forte iniziativa sui temi del lavoro e dello sviluppo del settore. Tali temi saranno al centro della prossima sessione del Comitato Direttivo Nazionale del 3-4 dicembre 2008. Lo sforzo di mobilitazione della categoria proseguirà nei prossimi giorni in relazione alle decisioni assunte dalla Cgil, a partire dallo sciopero generale del 12 dicembre (per l'intero turno di lavoro nel settore Tds), che dovrà essere caratterizzato da una forte e qualificata presenza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, sulla base delle modalità decise territorialmente.In questo quadro, la Segreteria Nazionale Filcams Cgil esprime piena solidarietà alle lavoratrici e lavoratori del settore degli appalti di servizio, pesantemente colpiti dai tagli della finanziaria, e impegna la categoria a sostenere le iniziative indispensabili per difendere questi posti di lavoro in pericolo.Roma, 17 novembre 2008

"Contratto Separato" è uno spazio web collettore degli avvenimenti che stanno accadendo, dei documenti che si stanno redigendo, delle iniziative che si stanno intraprendendo a seguito del pessimo rinnovo del CCNL del Terziario, Distribuzione, Servizi. Si tratta di un accordo che ha visto le sole firme delle federazioni del commercio di CISL e UIL e delle controparti datoriali di Confcommercio e Confesercenti apposte ad un testo che per alcuni punti è in antitesi con quanto richiesto nella piattaforma rivendicativa unitaria del Dicembre 2006.Queste pagine nascono per consentire a tutti i lavoratori del commercio e del terziario di comprendere il grave atto politico di CISL e UIL che hanno rotto l'unità sindacale e l'arroganza delle organizzazioni dei datori di lavoro che insieme hanno prodotto un accordo che prevede il peggioramento delle condizioni di lavoro di lavoratrici e lavoratoriattraverso l'introduzione di 26 domeniche/festività obbligatorieattraverso la definizione di modalità per neo assunti apprendisti che a parità di salario lavoreranno più oreVa infine ricordato che FILCAMS non si è alzata dal tavolo, ma ha chiesto una sospensone di 10 giorni, modalità precedentemente concordata con CISL e UIL, per consultare i lavoratori. CISL e UIL hanno deciso di non rispettare questo accordo ed hanno approfittato del periodo di sospensione chiesto da FILCAMS per firmare un pessimo accordo.La FILCAMS CGIL chiede a FISASCAT CISL e UILTUCS UIL che abbiano la coerenza di rispettare gli accordi unitari presi nella piattaforma del Dicembre 2006 e concordino modalità e tempi per sottoporre al giudizio di tutti i lavoratori del Commercio l'accordo che hanno firmato da sole. Solo in questo modo si può consentire ai lavoratori un giudizio di merito finale e vincolante sui contenuti dell'accordo stesso.Link:Contratto Separato - Sito WebConsultazione Unitaria - Petizione

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